Scrittore norvegese. Rappresentante della cosiddetta Scapigliatura norvegese,
visse a lungo in Francia per scampare all'arresto per "pubblicazione di scritti
immorali". Convinto di poter cambiare la tradizione morale e sociale attraverso
il dibattito e la letteratura, espose le sue idee "deterministiche" e
"naturalistiche" nelle sue prime opere
Olga (1883) e
Una seduzione
intellettuale (1884) e nel famoso romanzo
Dalla Bohème di
Cristiania (1885).
J. dipinse un mondo in cui il Cristianesimo
appariva come fonte di oscurantismo e repressione e in cui i mali sociali, come
la prostituzione, non erano che esiti di un rapporto sbagliato fra i sessi.
Nella sua opera più originale,
La Bibbia dell'anarchia (1906),
l'autore espose il sogno di una società anarchica, libera dall'assillo
del denaro, senza proprietà e senza antagonismi (Drammen 1854 - Oslo
1910).